Descrizione

Pianta erbacea perenne, il cui habitat tipico sono le rupi aride, i ghiaioni, le praterie rase, i prati e i pascoli del piano collinare. Il suo nome, dal latino "salvere" ovvero salvare, fa riferimento alle molteplici proprietà curative che le sono state attribuite fin dall'antichità. Nella medicina tradizionale era impiegata per aumentare la fertilità, fermare le emorragie, guarire piccole ferite della pelle, curare la tosse o la raucedine e migliorare la memoria. In India, le sue foglie venivano utilizzate anche per trattare i gas intestinali, il mal di stomaco e le infezioni del cavo orale. 

Parti usate

Foglie - sommità fiorite.

Origine

Paesi dell’area mediterranea. Oggi è coltivata nelle zone temperate di tutto il mondo.

Proprietà e principali applicazioni:

Cosmetica: seboregolatore - antimicrobico - antiossidante - astringente - purificante - deodorante - condizionante e protettivo per la pelle - lenitivo - tonico. 

Nutraceutica: funzione digestiva - eliminazione dei gas intestinali - contrasto dei disturbi della menopausa - regolarità del processo di sudorazione - benessere di naso e gola - antiossidante - tonico (stanchezza fisica,mentale).

Curiosità

Gli antichi romani, già consapevoli delle virtù terapeutiche di questa pianta, avevano istituito un rituale particolare per procedere alla sua raccolta, senza l’utilizzo di oggetti di ferro, vestiti solo di una tunica bianca e con i piedi scalzi.